2013 - Marzo - Agra: il Taj Mahal
AGRA -
Repubblica Viaggi: 10-04-2013
L'immenso portone si spalanca, all'alba, la
meraviglia che emerge dalla foschia rosa rinfranca in pochi
istanti dalle
fatiche del lungo viaggio, dal traffico infernale di Agra,
dall'inquinamento che infiamma le narici e la gola,dall'assalto
molesto dei commercianti, dalla levataccia, da tutti i
piccoli inevitabili contrattempi che un viaggio in
Indiacomporta. Il Taj Mahal è esattamente come l'hanno
descritto:
indescrivibile. Una visione, una, una poesia, un miraggio. In
fondo al giardino persiano curatissimo in cui alberi, siepi e
prati disegnano geometrie perfette, i marmi delle cupole e dei
minareti che si offrono ai primi raggi del sole sembrano
appoggiati sulle nuvole, visione più vicna all'Eden che la mente
umana possa concepire. I visitatori si assiepano alla
biglietteria già alla fine della notte, quando Agra sonnnecchia.
Una processione muta che si snoda fino alle mura del mausoleo
che nel 1983 è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità
dalI'Unesco. E’l'ora ideale per visitarlo e fotografarlo, non
solo perché l'alba ne esalta i colori, ma perché il silenzio e
il raccoglimento rendono l'atmosfera più magica. Poi, man mano
che ci si avvicina all'immenso gioiello fatto costruire dal
sovrano mogul Shah
Jahan per custodire le spoglie della favorita Mumlaz Mahal morta
nel 1630 dando alla luce il loro quattordicesimo figlio, si
viene travolti dall'atmosfera romantica del luogo che da
cinquecento armi incanta i visitatori, il monumento preferito da
Freddie Mercury, il luogo dove Julia Roberts torna ogni
anno,dopo aver girato ad Agra alcune scene del film Mangia,
prega, ama. Non c'è foto che renda merito alle sue proporzioni
né ingrandimento che renda giustizia alla raffinatezza dei
particolari; il Taj Mahal è una rivelazione, una celebrazione
della vita, della morte, dell'amore. E dello struggimento
dell'assenza. Per dirla con Tagore:”Qui, su questa terra
polverosa, tiene la morte teneramente avvolta nel sudario della
memoria” Taj Mahal
la sublime tomba-giardino, proiezione sulla terra del paradiso
islamico, fu realizzata in 22 armi utilizzando 20mila
lavoratori, 500
chili d'oro e 4 milioni di rupie. Meglio rimandare la prima
colazione e recarsi alla biglietteria prima dell'alba. L'orario
d'apertura varia a seconda delle stagioni ed è regolato dal
sorgere del sole. Meglio evitare la , visita nelle ore di luce
intensa e, se ritenete ne valga la pena, tornare prima della
chiusura: al tramonto altre luci, altri colori, altre emozioni.