ultima modifica 20-04-2014
Le schede perforate e il Port-a-Punch
Le schede perforate sono state il primo strumento utilizzato per la memorizzazione dei dati nella storia dell’automazione del calcolo. Fecero la loro comparsa negli ultimi anni dell’ottocento negli Stati Uniti quando tal Herman Hollerith fondò la Tabulating Machine Company. L'azienda era finalizzata alla produzione di macchine per il calcolo automatico, basate sull’utilizzo delle schede perforate e rivolte principalmente alla meccanizzazione del lavoro d’ufficio. I sistemi di elaborazione basati su schede ebbero negli anni un successo crescente. Furono sempre più perfezionati, ma rimasero concettualmente sempre gli stessi. Furono sostituiti all’apparire degli elaboratori elettronici che avvenne a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Le schede, costruite in sottile cartoncino, avevano esattamente la medesima dimensione della banconota da un dollaro (mm. 187 x 82 ca.) e su ognuna di esse potevano essere memorizzati 80 caratteri alfanumerici . Sull'elaborazione dei dati basati sulle schede perforate, e sulla sua storia, molte notizie si possono reperire sul Web. In questa pagina si vuole solo ricordare un particolare aspetto delle schede perforate. Uno strumento chiamato “Port-a-Punch”(*) che fece la sua apparizione verso la fine degli anni 50. La perforazione delle schede, operazione alla base del sistema di elaborazione dei dati, consisteva nel riportare sulle schede le informazioni contenute sui documenti cartacei. Si trattava di una operazione onerosa e lunga che molto spesso ritardava le successive elaborazioni. Vari furono i metodi che si escogitarono a quel tempo, per sveltire le operazioni della ripresa dei documenti ma tutti con scarsi risultati. Il “Port-a-Punch” fu uno di questi. Si trattava di un dispositivo molto semplice, e se vogliamo rudimentale. Utilizzava particolari schede, con la capacità di memorizzare solo 40 caratteri, solo numerici. La scheda Port-a-Punch era allo stesso tempo documento e supporto per la successiva elaborazione e poteva essere prodotta direttamente dove le informazioni avevano origine. Fu anche quello un tentativo molto primordiale, utilizzato con alterne fortune per pochi anni, su una esigenza già a quel tempo molto sentita, per semplificare e sveltire la ripresa delle informazioni nei sistemi di elaborazione dati. Il “Port-a-Punch” in ogni caso lo si può considerare nei fatti un antenato, degli attuali più evoluti sistemi, dei quali oggi ci si avvale. Per questo vale la pena ricordarlo . Il “Port-a-Punch” era lo “specchio” di quanto la tecnologia, in quel settore, consentisse in un’epoca relativamente remota.
(**) Il Port-a-Puch , l' "IBM - 3000 Information Recorder I" e le schede, illustrati in questa pagina, fanno parte della raccolta